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Straordinario. Forse Svankmajer è il nuovo Poe. Forse è addirittura più bravo. Non so come descrivere questo corto se non come dell'Angoscia realizzata su pellicola. Un genio della paura, dell'horror. Un genio dei tormenti sottili, dei movimenti di macchina che stringono le viscere, della lugubre fotografia di un mondo allucinato, degli oggetti vivi, prolungamento della follia e della malvagità umana. Il corto più appassionante, più emotivo, più duro e spietato di Svankmajer. Forse è l'unica sua opera che è riuscita a non prendermi solo di testa, in cui non solo la razionalità è stata appagata, ma dalla quale sono stato trascinato in'esperienza prima di tutto emotiva e ancestrale. Quindi in un certo senso la trovo l'opera più completa e geniale di S.